Gli Spagnoli e il cioccolato
Danilo

Alla fine del Medioevo, i conquistatori spagnoli arrivarono in America e portarono in Europa prodotti come la bevanda della cioccolata. Ecco un pezzo del diario di Cortés che la riguarda...


Mi preparai per il percorso. Dopo aver parlato con gli Aztechi, ci incamminammo.


Vidi poi delle mura di una città: volevo attaccare, ma se lo avessimo fatto saremmo morti. Un grido di spavento, che non era in spagnolo. C'erano delle lance, ma si abbassarono. Dopo mezz'ora attraversammo una porta di pietra. Se avessimo conosciuto gli strani segni, avremmo saputo che sopra c'era scritto "Tenochtitlán".


Fummo accolti con un tappeto rosso. Ecco spuntare un signore con un copricapo pieno di piume: settantasette, per la precisione. Parlava a gesti, sembrava ubriaco, la pelle aveva tante strisce colorate. Si presentò: Montezuma, erede di Ahuitzotl, re della città di Tenochtitlán.


Ci portò ad una piramide a gradoni, e ci offrì una bevanda che non aveva un bell'aspetto. Ci disse di berla; noi lo facemmo e scoprimmo che era molto buona. Lui aveva una faccia soddisfatta. Ne volemmo altra e ce la diedero.


Poi mi rotolò una testa tra i piedi: capii che erano cannibali. Chiesi spiegazioni, ma il re mi disse che era normale e mi offrì un uomo, che però non mangiai. Lui mi disse che un dio ne deve mangiare molti e capii che ci consideravano degli dei. Ma c'erano già i presupposti per una guerra.


Oltre alla cioccolata abbiamo visto anche altre tradizioni. La bevanda si diffuse tra i conquistatori, ed io portai i semi del cacao al mio re.